Come i Social Hanno Tolto alle Donne la Capacità di Amare

In un articolo di qualche anno fa, un già ultraottantenne Umberto Eco raccontò divertito di essersi intenzionalmente lasciato urtare da una ragazza che camminava con lo sguardo fisso sul cellulare e che veniva nella sua direzione senza guardare dove metteva i piedi. Fa sorridere come da anziano Eco avesse conservato ancora un certo spirito burlone, un po’ meno pensare a come smartphone e internet ci abbiano resi tutti dei perfetti alienati.
Le ragazze, in particolar modo, quando sono in giro sembrano ormai tutte totalmente dissociate dalla realtà circostante, perennemente incollate allo schermo del loro gingillo tecnologico a controllare le decine di notifiche e messaggi che ricevono ogni ora. Che conseguenze ha tutto ciò sul modo che hanno oggi di relazionarsi con i ragazzi? Devastanti è l’aggettivo più appropriato.

I social e le app di incontri sono sicuramente i principali responsabili del nuovo modo che le ragazze hanno di concepire il rapporto con l’altro sesso. Mai nella storia dell’umanità una ragazza ha avuto a disposizione dei mezzi talmente potenti da permetterle di ottenere inviti, richieste e validazione da una quantità così spaventosamente elevata di uomini in così breve tempo. Ironicamente però, pur potendo scegliere fra una platea sconfinata di pretendenti, le ragazze giovani dei nostri tempi hanno sempre più difficoltà ad allacciare relazioni sane e durature. Detta crudamente: non sono più capaci di amare.

Questo accade innanzitutto perché non c’è più l’attenzione necessaria per la conoscenza. Le donne oggi conoscono più persone, ma tutte in maniera più superficiale. A meno che non trovi l’uomo che ha un valore di mercato al top, quello che rende invisibili tutte le altre notifiche, una donna quando chatta con un potenziale partner del suo livello (o anche di un livello leggermente superiore) fa veramente fatica a dedicargli la massima attenzione. La conversazione che lei porta avanti con lui è solamente una fra le tante che appaiono sul display, che rischia addirittura in breve tempo di essere sommersa dai messaggi più recenti e cadere nel dimenticatoio. Nessun uomo comune può aspettarsi di ricevere attenzione completa da una conosciuta online. Lei gli dedicherà solamente una frazione di tempo ed energie e con molta probabilità non gli concederà mai un livello di attenzione tale da permettergli di mostrarle la sua più profonda personalità. I social hanno ridotto drasticamente la nostra capacità di stare attenti, tanto che secondo uno studio di Microsoft la soglia di attenzione media, grazie a tutti gli strumenti multitasking che utilizziamo ogni giorno su internet, si sarebbe ormai abbassata fino a 8 secondi, meno di quella di un pesce rosso. Io stesso mi sono reso conto di questa cosa in prima persona. Quando ero ragazzino e non avevo internet guardavo i film in TV tutti d’un fiato con la massima concentrazione ed ero persino irritato dalla pubblicità. Oggi invece mi capita di iniziare un film in streaming sul pc e di interromperne la visione continuamente per passare a controllare notifiche, mail, facebook e finestre varie aperte sul desktop.
Riesco ugualmente a godermi il film? Purtroppo no, sono irrequieto e trovo difficile appassionarmi alla visione come un tempo. Allo stesso modo, una donna trova difficile appassionarsi alla conoscenza con un uomo mentre salta da una conversazione all’altra o da una scheda all’altra.

Parallelamente alla mancanza di attenzione c’è la concorrenza, che al giorno d’oggi grazie ai social è diventata spietata.
Ai tempi delle nostre nonne potevano passare diversi mesi prima che una donna mediamente carina iniziasse una frequentazione con un uomo. Ma oggi? Una qualunque ventenne può pigiare lo screen del suo telefono e trovarsi di fronte delle notifiche a tre cifre. Tutti uomini desiderosi di conoscerle e fare sesso con loro. Ed è irrilevante quanto lei sia bella, potrebbe pure avere 20 kg di sovrappeso e avrebbe comunque più pretendenti di quanti il suo corrispettivo maschile potrebbe mai sognare.

Gli esperti di marketing conoscono bene il potere che ha la scarsità nel persuadere i consumatori. Quante volte avete visto la pubblicità di un prodotto o di un servizio con la dicitura “la disponibilità è limitata” oppure “offerta valida solo per pochi giorni”. Quando una cosa è rara tendiamo inconsciamente ad attribuirle un elevato valore. Lo stesso vale con le persone. Una donna che era giovane 80 anni fa e viveva in un piccolo paesino e si muoveva in bicicletta poteva avere una manciata di uomini in carne ed ossa disposti a conoscerla. Per questo quando un uomo ci provava con lei (o meglio, la corteggiava) l’attenzione era massima e il valore che lei attribuiva a quell’incontro era elevato, perché poteva passare parecchio tempo prima che si ripetesse l’occasione.

Viceversa, sua nipote ha così tanti uomini che la trattano come una dea e la riempiono di attenzioni che ormai uno vale l’altro, persino i complimenti vengono svuotati di ogni significato. Al giorno d’oggi, a meno che voi non siate in grado di distinguervi nettamente dalla massa per aspetto o status socioeconomico, per una ragazza siete semplicemente “uno dei tanti”. Ammesso che arriviate faticosamente ad organizzare un appuntamento con lei, ci sono ottime probabilità che sarete dimenticati nel giro di pochi giorni (se non addirittura poche ore) per uno un po’ migliore di voi. Lui stesso probabilmente verrà presto dimenticato.

Sappiamo che la biologia costringe le donne ad essere selettive. Le donne vivono i propri rapporti con gli uomini chiedendosi “E’ il migliore che posso trovare?”. Con i social questa domanda ha perennemente risposta negativa perché tramite internet una donna ha un’abbondanza di pretendenti tale che la sua vita è accompagnata dalla sensazione di avere la possibilità di trovare sempre qualcuno di migliore. La varietà di scelta paradossalmente rende più difficile scegliere. Che senso ha investire energie ed emozioni su un uomo quando magari questa sera in chat ne potrò trovare uno che mi piace di più? Le donne non sperimentano più la paura della perdita, quindi non sono spinte ad un attaccamento forte verso un uomo e a coltivare con lui un rapporto con quella passione e dedizione necessarie per creare un legame d’amore.

Con i social la pretenziosità femminile ha raggiunto davvero livelli estremi e ha portato le donne ad alzare i propri standard molto al di sopra di quanto potrebbero permettersi. Nell’articolo su Tinder abbiamo visto che la donna media scarta il 95.5% degli uomini. In epoca pre-social la pretesa di frequentare solamente la “crème” degli uomini sarebbe stata inconcepibile. Prima, per forza di cose, una donna avrebbe dovuto ridimensionare le sue pretese, mentre oggi il catalogo è così vario che suona quasi come un eresia non provare i prodotti più prelibati. Il problema è che le donne non si rendono conto che un uomo che vale molto più di loro magari è disposto ad uscire e a fare sesso, ma difficilmente vorrà qualcosa di più.
Quella di poter avere una storia duratura con il modello diventa quindi solamente un’illusione nella quale senza social non sarebbero cadute, e che però porta con sè diversi strascichi, perché una volta che è stata a letto con Tommaso, dj palestrato con 50k su instagram, non riuscirà più ad amare e vivrà sempre con frustrazione una relazione con Tonino, impiegato sconosciuto da 1200 euro al mese. E poco importa che il suo corrispettivo maschile sia Tonino, perché questo lei non sarà mai in grado di accettarlo e continuerà a swipare su Tinder in attesa del prossimo Tommaso.

E’ possibile invertire la rotta che abbiamo preso nell’ultimo decennio? Lo trovo estremamente improbabile. Le donne non hanno alcuna intenzione di rinunciare alle opportunità offerte dalla rete e creare un profilo su Instagram o su Tinder ormai è diventato come farsi in vena la prima dose di eroina. La vita di una ragazza ventenne in era social è ormai fatta solo di dopamina a buon mercato, facili emozioni e passioni tanto travolgenti quanto fugaci. L’amore è diventato semplicemente troppo noioso.

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