Su Tinder le Ragazze Fanno Selezione Spietata

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Tinder funziona

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Tinder Funziona?Analizziamo i Dati

Tinder è ormai diventata l’app di incontri per antonomasia. Con quasi 60 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo e un fatturato di oltre due miliardi di dollari lo scorso anno, l’azienda con il logo della fiamma in breve tempo è riuscita a surclassare tutte le tradizionali chat nella gerarchia degli strumenti di flirt online fra ragazzi.

Tuttavia, se siete i classici medioman ed è venuta anche a voi la curiosità di mettervi in gioco e testare l’efficacia di questo moderno tipo di approccio, probabilmente sarete rimasti piuttosto delusi una volta constatato che il numero di match ottenuti è veramente esiguo, anche consumando i polpastrelli sullo schermo a forza di mettere like ad ogni donna senza fare la minima selezione.
Beh, sappiate che siete in buona compagnia.
Infatti, a dispetto della fama che la precede e della tanta pubblicità, Tinder funziona solo per pochi uomini mentre risulta essere un mezzo piuttosto inutile (o comunque inefficiente) per la maggior parte della popolazione maschile.

In questo articolo andremo a vedere quali sono le reali possibilità di rimorchio su Tinder, per chi realmente funziona e chi invece lo dovrebbe lasciare perdere.

Come Nasce Tinder

Le vicende che hanno portato all’invenzione della app non sono meno tragicomiche della situazione che hanno creato, quindi penso valga la pena raccontarle in breve.

E’ il 2012 e ci troviamo in un salotto della California. Cinque giovani, quattro uomini e una donna di nome Whitney Wolfe, stanno per cambiare la storia dei siti di incontri raccogliendo un po’ di idee su come creare una app innovativa.
Non possiamo sapere quale sia stata la conversazione che ha fatto da scintilla, ma immagino ci sia stata una sequenza di dialogo di questo tipo:

Uomo Nerd: “Ragazzi, ci serve un’idea originale per una app di incontri. Cos’è che possiamo dare ai nostri utenti che non possono trovare nei servizi della concorrenza? Whitney, tu che sei pratica di queste cose, che difetti trovi nelle chat che usi di solito?”

Whitney:“Beh sai, è pieno di cessi a pedali che mi scrivono messaggi e mi dà noia dover eliminare le loro notifiche. Vorrei poter essere contattata solo dai bellocci; gli altri invece farli sparire come quando tiri l’acqua dello sciacquone, hai presente?”

Uomo Nerd (con la lampadina di Archimede che gli si accende in testa):  “Non aggiungere altro”.

Ok dai, ammetto che la storia è forse un po’ troppo romanzata ma questo siparietto spero vi aiuti ad interiorizzare quello che è il concetto più importante di questo articolo:

Il successo di Tinder sta nell’aver compreso che la personalità è un fattore di attrazione secondario rispetto all’aspetto fisico.

Pensateci bene: in cosa consiste l’innovazione principale di questa app? Nel subordinare il dialogo all’accettazione fisica. Solo se hai passato la scrematura estetica hai titolo per scrivermi. Solo se lo decido io puoi entrare nel mio mondo.
Sintonizzarsi sulla necessità che hanno le donne di filtrare i pretendenti, incoraggiando quelli graditi e stroncando senza possibilità di appello i seccatori si è rivelato l’elemento vincente.

Justin Mateen all’estrema sinistra e Whitney Wolfe all’estrema destra

E infatti l’impennata di download della app parla chiaro. Sugli schermi di tutto il mondo inizia a comparire l’icona fiammante e le tasche dei suoi inventori iniziano a riempirsi di dollaroni. Ma poi all’interno dell’azienda qualcosa inizia ad andare storto, come accade ogni volta che una donna viene introdotta in un ambiente maschile. Whitney Wolfe ha una relazione con un suo superiore, Justin Mateen, che finisce in malo modo con una denuncia per molestie a carico di lui.
Ora, io sono sempre garantista quando si parla di questo genere di accuse, e lo sono ancora di più quando in palio ci sono cifre considerevoli come in questo caso, ma purtroppo a mettere il co-founder di Tinder in una scomoda situazione ci sono decine di screenshot che testimoniano un comportamento ossessivo e persecutorio nei confronti della ragazza. [Fonte: Daily Mail]
La domanda che sorge spontanea è dunque: perché il fondatore della più importante app di incontri finisce per impelagarsi in una situazione simile invece di utilizzare la sua stessa creazione per trovarsi un’ altra ragazza? Sei un uomo giovane, normoestetico e molto ricco; hai creato un mezzo che viene pubblicizzato come un ottimo modo per fare nuove conoscenze; perché ridurti a stalkerare una ragazza non particolarmente bella e che porta pure male la sua età, mandando a monte la tua carriera e finendo davanti ad un giudice?

Le ipotesi sono 2:

  1. Ha provato Tinder e si è accorto che non funziona
  2. Non gli interessa provare Tinder perché sa già in anticipo che non funziona

In entrambi i casi possiamo tranquillamente concludere che persino i fondatori di Tinder sono consci dei suoi limiti e sanno già benissimo quello che andrò a spiegare nei prossimi paragrafi.

Il 95.5 % degli Uomini su Tinder Viene Scartato


E’ il risultato di uno studio di Brecht Neyt et al. 2019 che ci dice che su Tinder le donne mettono like in media solamente al 4.5% degli uomini, al contrario degli uomini che invece mettono like al 61.9% delle donne. Questa è una seconda pillola rossa che Tinder ci fornisce:

non solo le donne guardano all’aspetto fisico, ma sono anche molto più selettive degli uomini

La selettività peraltro, concludono gli studiosi, non riguarda solo l’estetica, ma si osservano notevoli preferenze anche per gli uomini più istruiti, ovvero con maggiore status sociale. David Schmitt, psicologo di fama mondiale, concorda nell’affermare che questo studio è un’ulteriore conferma del concetto di ipergamia, già teorizzato da Trivers nel 1972 e al quale lui stesso ha dedicato diversi studi. Ma andiamo avanti.

La Donna Media ha Molti più Match dell’ Uomo Medio

Tyson et al. 2016

In un altro studio condotto su Tinder da Tyson et al. 2016 , impostando come località Londra e New York e mettendo like a tutti i profili nel raggio di 100 miglia per un totale di mezzo milione di profili, gli scienziati hanno osservato che la donna media ottiene un numero di match che è 15.4 volte quello ottenuto dall’uomo medio.
Una cifra impressionante, che stride parecchio con l’idea, largamente diffusa nella nostra società, che la donna sia sempre e comunque svantaggiata rispetto all’uomo.
La freddezza dei dati ci dice invece che in uno degli ambiti più importanti della vita, cioè quello sessuale, c’è una sproporzione di opportunità che vede la donna nettamente avvantaggiata rispetto all’uomo. Cosa comporta in pratica questo fenomeno? Penso si possa intuire facilmente:

la maggior parte dei ragazzi in chat è praticamente invisibile. Le ragazze possono organizzare appuntamenti a scopo sessuale con estrema facilità e con gli stalloni che più preferiscono.

Guardate ad esempio il grafico pubblicato su reddit da una 23enne che presenta il suo resoconto di 13 mesi su Tinder, durante i quali ha passato in rassegna oltre 30 mila profili. Solo il 12% dei maschi ha passato la scrematura estetica; di questi il 67% ha ricambiato il match e con circa la metà è iniziata una conversazione. Alla fine la ragazza è andata all’appuntamento solamente con 5 di loro, il che significa lo 0,016% sul totale di tutti i profili che in quell’anno le sono passati davanti agli occhi. Crudo, nevvero?

Il grafico di Reddit



Timmermans e Courtois (2018), nel loro studio su alcuni utilizzatori di Tinder, affermano che in media le donne hanno più del doppio degli incontri sessuali degli uomini e probabilmente il dato è sottostimato se si considera che la donna in genere tende a dichiarare meno partner sessuali di quelli avuti in realtà. Se poi considerassimo non solo gli incontri a puro scopo sessuale, ma pure quelli che dal sesso poi si evolvono in relazione a lungo termine, beh, il confronto tra uomo e donna ne uscirebbe ancora più impietoso.

L’Economia di Tinder

Tinder paragonato a diversi Paesi nel Mondo
Tinder paragonato a diversi Paesi nel mondo

In questo blog da sempre utilizzo l’espressione “mercato sessuale” come metafora per definire le relazioni tra uomo e donna. Se ci pensate anche le disuguaglianze che abbiamo appena analizzato e che riguardano Tinder si prestano benissimo a paragoni di tipo economico. In particolare, utilizzando lo stesso canone di misurazione che in genere si adopera per quantificare le disuguaglianze economiche in un dato Paese, ovvero il coefficiente di Gini, possiamo mettere a paragone ricchezza e attrazione in modo tale da avere dei riferimenti più concreti e capire meglio di cosa stiamo parlando.
A tal proposito è interessante questo studio che parte dal fatto che su Tinder l’80 % degli uomini più brutti (i cd. “briciolai“) compete per il 22% delle donne più brutte, mentre il 78% delle donne più belle compete per il 20% degli uomini più belli. In base ai like ricevuti l’autore afferma che il coefficiente di Gini per l’economia di Tinder è di 0.58. Ciò lo pone nel 95mo percentile dei Paesi al mondo con maggiore disuguaglianza (vedi grafico in alto).
Considerate che in Italia Ferrero, Del Vecchio e Pessina, i 3 miliardari più ricchi, hanno più denaro dei 6 milioni (10%) di italiani più poveri [Fonte: Il Sole 24 Ore] e il nostro Paese, che è tra quelli in Europa dove c’è maggiore disuguaglianza economica, ha un coefficiente di Gini di “appena” 0.34.

Quali sono quindi le reali opportunità per l’uomo medio? Lo studio afferma che un uomo medio su Tinder ha lo 0.87% di probabilità di ottenere un like dalle donne, risultato che è perfettamente in linea con i calcoli che ho fatto su questo mio vecchio articolo sul rimorchiare in chat. Chiudo questo passaggio proponendovi un programmino per scoprire qual è il vostro valore attrattivo. Dovete inserire i match ottenuti e vi verrà detto se siete dei Berlusconi o dei barboni della figa. Fatemi sapere nei commenti.

like% (0-100)
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“Ma Tinder non è la Vita Reale”

“Ok Red, tutto chiaro, su Tinder è difficilissimo rimorchiare per l’uomo medio e facilissimo per la donna media. Ma Tinder non è la vita reale!”.
So già che arriverà questa obiezione, quindi tanto vale anticipare la risposta. Siamo d’accordo che le app di incontri non sono la vita reale e che certamente dal vivo le cose per l’uomo medio non sono così disastrose. Io stesso in chat non becco quasi nulla, mentre dal vivo la strada è molto meno irta di ostacoli. Vi invito però a riflettere su questi dati di fatto:

1) Attualmente la rete è ormai diventata il principale luogo di incontri. Secondo la Stanford (2019) quasi il 40% delle coppie si è conosciuto online e in futuro la percentuale è destinata ad aumentare.

sondaggio sul nostro gruppo facebook

2) Le persone che stanno in rete sono né più né meno che quelle che si incontrano tutti i giorni. La vita reale e quella virtuale non sono poi così separate come si può pensare e i pretendenti dai quali una ragazza riceve proposte online entrano in competizione con quelli che lei incontra ogni giorno.
Pensate forse che tutti i feedback positivi che una ragazza riceve in internet non abbiano alcun effetto sulla sua vita reale e che lei continui a selezionare i tipi che conosce all’Università o alle feste come avrebbe fatto in assenza di social e app di incontri? Non contateci.

3) I comportamenti umani in rete rimangono inalterati. Anzi, da un certo punto di vista sono addirittura più genuini perché le persone su internet interagiscono attraverso il filtro dello schermo e la barriera virtuale toglie le inibizioni e permette loro di mostrarsi per come sono veramente senza i freni delle convenzioni sociali. I rapporti online finiscono per essere più istintivi e meno ipocriti.

Le esperienze virtuali quindi vanno di pari passo con quelle che possiamo vivere uscendo di casa e incontrando gli altri faccia a faccia. Il virtuale si può benissimo ritenere una cartina al tornasole del reale.

Dobbiamo prendere atto che i social e le app di incontri hanno fatto scoppiare una rivoluzione senza precedenti nel mondo delle relazioni fra i sessi.
A patire maggiormente questo cambiamento sono stati gli uomini con il valore di mercato più basso, che sono negli anni sprofondati sempre di più nell’anonimato. Le donne e gli uomini di maggior valore stanno invece vivendo l’epoca migliore di sempre in quanto a opportunità sessuali e per questo devono anche ringraziare Justin Mateen e Whitney Wolfe.

A proposito, lo sapete che ne è stato della nostra amica Whitney? Dopo la bufera delle molestie si è intascata come risarcimento un bel milioncino di dollari e diverse quote della società. Ha lasciato la compagnia e ne ha creata per conto proprio una nuova di nome Bumble, caratterizzata dal fatto di dare solo alle donne la possibilità di fare il primo passo.
Il Time nel 2018 l’ha inserita nella lista delle 100 persone più influenti dell’anno con la seguente motivazione: “una donna che si è rifiutata di essere silenziata dagli uomini”.
Esatto ragazzi, l’artefice di un meccanismo che ha tolto la parola a milioni di uomini, spersonalizzandoli e definendo la loro identità esclusivamente in base alla loro immagine in miniatura, in questa società surreale e distopica è riuscita persino a farsi passare come una paladina nella lotta delle donne contro l’oppressione patriarcale.
Bumble del resto è dichiaratamente femminista e la creatrice la definisce come “La prima app dove le donne hanno il 100% del potere”. A quanto pare il 99.9 % non era abbastanza.

 

Fonte:

Su Tinder le Ragazze Fanno Selezione Spietata