Film documentario The Red Pill

 

Mettiamo a disposizione di tutti i nostri utenti il documentario “The Red Pill” .
Il film è uno spaccato della società americana e mette in evidenza la clamorosa ed evidente disparità di genere presente negli Stati Uniti d’America.

SINTESI DEL FILM:
Cassie Jaye è una giovane regista americana, femminista da circa dieci anni. I suoi primi due documentari hanno trattato tematiche mainstream. Daddy I Do (2010) parla dell’educazione sessuale delle donne (la tesi del film è che l’educazione sessuale delle donne ridurrebbe le gravidanze indesiderate), mentre The Right to Love (2012) parla del “diritto al matrimonio omosessuale”. Questi primi due film hanno riscosso un certo successo, non hanno avuto problemi di finanziamenti e è riuscita a terminarli e a distribuirli in tempi brevi.

Un bel giorno Cassie decide di girare un documentario su un’altra tematica molto mainstream, cioè la cosiddetta “cultura dello stupro” (sia negli USA che nel resto del mondo), cultura che, a detta delle femministe, fa parte del bagaglio di ogni maschio. Inizia quindi a fare ricerche su internet e i primi link in cui s’imbatte rimandano al sito A Voice for Men (di cui esiste anche la versione in italiano). Questo sito è un po’ la bestia nera delle femministe, in quanto viene considerato uno dei maggiori propagatori di misoginia. Cassie, quindi, inizia a spulciarlo, decisa a mostrare, nel suo documentario, che gli attivisti dei diritti degli uomini (men’s rights activists: MRA) sono solo un gruppo d’odio, ed è con questo proposito che intervista Paul Elam, il creatore del sito, e altri collaboratori.

A mano a mano che le interviste procedono, Cassie decide di trascriverle, e così facendo si trova obbligata ad ascoltare con attenzione quello che gli intervistati le avevano riferito. Ed è proprio in questo momento che succede qualcosa. Per la prima volta, Cassie ascolta davvero quelle parole. Prima, quando gli attivisti le parlavano, lei non sentiva quello che dicevano, ma nella sua mente pensava già a cosa rispondere per dimostrare loro che avevano torto e che in realtà le loro presunte sofferenze non erano nulla in confronto alle sofferenze e alle discriminazioni contro le donne. Adesso, invece, ascoltando le loro parole, capisce che quegli uomini non sono dei misogini con la bava alla bocca, e che i disagi che le stavano illustrando erano reali. Per tutta la durata delle riprese tiene un videodiario, al quale racconta le impressioni, i dubbi e i sentimenti che quel suo viaggio in un mondo sconosciuto le provoca. Alcuni spezzoni del videodiario sono inseriti nel documentario, per cui lo spettatore può capire ciò a cui Cassie è andata incontro.

Ad un certo punto, quindi, si ritrova a mettere in dubbio tutte le sue convinzioni e alla fine decide di cambiare il tema del documentario: non parlerà più della cultura dello stupro ma dell’attivismo per i diritti degli uomini. Il titolo sarà The Red Pill, dalla celebre scena del film Matrix in cui Morfeo chiede a Neo di scegliere tra la pillola rossa, che gli mostrerà la verità, e la pillola azzurra, che gli consentirà di continuare a dormire. Durante le interviste, infatti, gli attivisti per i diritti degli uomini le avevano spesso detto che l’ideologia femminista era la “pillola azzurra”, mentre loro avevano preso quella rossa e quindi riuscivano a vedere cosa c’era in realtà dietro questa ideologia.

A questo punto, però, iniziano i primi problemi. I finanziatori del film, infatti, spariscono e Cassie non sa come andare avanti, poiché tutti gli altri produttori esecutivi che le si erano presentati volevano modificare il documentario e renderlo più “femminista”. Cerca perciò di ottenere altri tipi di contributi, ma si accorge che non esiste una categoria in cui presentare il film. Ce ne sono parecchie per le donne e altre minoranze, ma nessuna per gli uomini. Lo inserisce quindi nella categoria “diritti umani”, ma viene rifiutato e la richiesta di contributi respinta. La regista decide quindi di aprire una campagna di finanziamenti su Kickstarter, sperando di arrivare perlomeno alla cifra di 97.000$. Nel frattempo sorgono anche altri problemi. Una femminista che doveva essere intervistata nel film cancella l’intervista la sera prima, dicendo che non si sentiva “sicura”. Un disegnatore si licenzia, dicendo che non voleva avere nulla a che fare col progetto e una stagista viene colta da crisi isteriche a causa di tutto quello che Cassie le stava facendo vedere.